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LA MIA PRIMA VOLTA DA VERGINE SALVANDO LA VERGINITA’
di Cinquantaseibis
14.01.2020 |
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"All’inizio ho provato fastidio, ma subito dopo una sensazione inspiegabile si era sostituita a quella dilatazione con le dita, quando, ad un certo punto, ..."
Quello che vi voglio raccontare riguarda ancora una volta una storia vera di una confidente conosciuta in una chat erotica. Per rendere più seguibile il racconto descriverò questa storia in prima persona.
Ciao sono Carmela, ma tutti mi chiamano Mela, di anni 32 molto attraente che i miei amici dicono di essere e vivo sulle appendici più rinomate tra Catania e l’Etna.
Da due anni sposata con Filippo di 33 anni, dopo un periodo di fidanzamento di dieci anni.
Io e Filippo avevamo deciso di non avere rapporti sessuali completi prima del matrimonio, rimandando l’atto completo con la prima notte di matrimonio, ma nei momenti rubati, Filippo si accontentava di qualche servizio di bocca, così come io delle sue leccatine e ditalini al clitoride. Comunque, questa promessa di rimandare tutto alla prima notte di matrimonio è stata infranta, qualche mese prima del matrimonio, una sera dopo aver trascorso una serata in discoteca, in macchina, forse frutto di un momento di grande coinvolgimento, ricordando una storia accaduto tempo addietro.
Il racconto che vado a narrare riguarda una mia storia vissuta con Fabio conosciuto un giorno d’estate in spiaggia a Santa Tecla, in quanto lui era venuto in mio aiuto a seguito di una slogatura alla caviglia. In quel periodo Filippo lavorava a Milano, in un locale molto rinomato della by night, per apprendere le tecniche di Barman.
All’epoca Fabio aveva 26 anni appena laureato in medicina, mentre io 28 anni. L’esperienza di Fabio maturata tra le corsie dell’ospedale, ha fatto sì che la sua prontezza, a fasciarmi la caviglia a seguito di una slogatura e di curarla con del ghiaccio recuperato da un bar delle vicinanze, mi aveva permesso un recupero quasi miracoloso.
Qualche giorno dopo quell’evento sono ritornata, in compagnia della mia amica Anna Maria, a Santa Tecla per ringraziare Fabio per le sue cure nel prestarmi soccorso. Fabio era lì ad aspettarmi, quasi certo che sarei ritornata.
Forse per la lontananza da Filippo, forse perché sono una ragazza impetuosa e imprevedibile, forse volevo dimostrare a Fabio, venuto dal nord, di essere una ragazza libera da pregiudizi da parte dei maschi verso le donne del sud, mi sono lasciata corteggiare da lui la sera stessa dopo aver accettato un suo invito per una pizza insieme alla mia amica Anna Maria (che alla fine mi ha dato buca, perché aveva promesso a sua madre che l’accompagnava da alcuni parenti).
All’epoca avevo già la patente, per me era facile andare via da sola per via dei lavoretti saltuari nel periodo estivo in una gelateria di Catania.
Quella sera ero più attraente del solito, indossavo un vestitino bianco che metteva in risalto il mio corpo abbronzato e le mie gambe che finivano con polpacci e caviglia armoniche; i capelli neri raccolti in chiffon, scarpe Kitten Heels di color rosse e un trucco molto leggero con un bel rossetto rosso fuoco.
Arrivata in piazza Duomo mi ero diretta alla fontana dell’Elefante dove Fabio mi aspettava già da tempo. Al mio arrivo, una Sua esclamazione e un abbraccio mi aveva completamente stordita. Dimenticavo, Fabio è un ragazzo alto 1.80 circa, un fisico asciutto e per essere nordico due occhi nero corvino capelli anch’essi neri e un sorriso che metteva tranquillità e allegria. Tutta quella bella presenza di Fabio mi aveva fatto dimenticare che ero già impegnata e che avevo degli obblighi nei confronti di Filippo, ma quella sera mi sentivo viva e volevo vivere una serata all’insegna della spensieratezza.
Per il dopo cena, dopo essere stati in pizzeria e aver mangiato oltre alla pizza anche dei frutti di mare, siamo andati a passeggio sul lungomare di San Giovanni li Cuti, dove una luna luminosa si specchiava sul mare.
C’erano altre coppie che passeggiavano sotto quello splendore di luna, saranno stati i frutti di mare o l’atmosfera della serata e la brezza marina, in un angolo della passeggiata poco illuminata ci siamo trovati con le nostre bocche incollate.
Mi sentivo bene tra le sue braccia e quella sensazione di essere avvolta da un corpo maschile mi aveva fatto perdere ogni controllo di me stessa, perché quando Fabio mi ha incoraggiata a seguirlo sulla spiaggia, gli sono andata dietro senza indugio. Ci siamo appartati dietro un vecchio barcone per essere più tranquilli, e la luna come un’abasciur illuminava i nostri corpi eccitati e desiderosi l’uno dell’altro.
Fabio con semplici movimenti mi aveva fatto scivolare giù il mio vestitino; per poi in ginocchio, davanti alla mia fighetta già in un bagno di liquidi vaginali, spostando quel minuscolo lembo di perizoma, aveva preso a leccarla scopandomi con la sua lingua.
OH… Diooo!! Che sensazioni e convulsioni di piacere!! Imprecavo Fabio di smettere, ma contemporaneamente lo invitavo a continuare. Fabio non parlava, era incollato con la sua bocca contro la mia fighetta e avvolgeva con le sue labbra il clitoride, mentre la sua lingua rugosa stuzzicava quel bottoncino gonfio con movimenti alternati lenti e rapidi. Non ricordo più quanti orgasmi avevo provato in quei momenti, perché Fabio da vero maschio era attento ad ogni mio stimolo di donna.
Per non essere da meno, avevo fatto appoggiare a sua volta Fabio contro il barcone, gli ho slacciato la cintura del pantalone e subito dopo ho afferrato il suo membro bello duro tra le mani, e stando in piedi ma piegata in avanti lo spompinavo, mentre lui mi faceva un ditalino per poi farsi strada con le dita nel lato B inondato dai liquidi vaginali. Anche se il chiarore della luna faceva da abasciur, non riuscivo a vedere bene la grandezza del suo fallo, ma dalla sua consistenza ho potuto fare un confronto con il pene del mio fidanzato lontano al nord. In tutta sincerità, ricordo che il bastone di Fabio era di tutto rispetto confrontandolo con il pene di Filippo.
Il dramma, per così dire, è stato quando mi sono trovata piegata in avanti e Fabio aveva appoggiato il suo pene alle grandi labbra della vagina. Solo in quell’istante avevo realizzato che qualcosa stava accadendo di irreparabile, e con scatto fulmineo mi sono sollevata chiedendo a Fabio di non farlo perché ero ancora vergine e che non sapevo come giustificarmi poi con Filippo. Fabio senza dirmi niente mi ha ripreso il viso tra le mani abbassandolo in basso verso il suo membro per farselo nuovamente spompinare fino in gola soffocandomi, ma non contento delle mie slinguate mi chiese se poteva scoparmi dal lato B.
Senza avere nessuna risposta mi aveva fatto rialzare, mi ha piegato in avanti contro il barcone e allargandomi le gambe mi disse che mi avrebbe scopato con dolcezza il culo, così il mio onore sarebbe stato salvo. Subito dopo, senza che io gli avessi risposto, si era posizionato in ginocchio dietro di me, affondando la sua lingua nello sfintere dell’ano per lubrificarlo e facendosi strada con le dica inzuppate dal liquido dalla vagina.
All’inizio ho provato fastidio, ma subito dopo una sensazione inspiegabile si era sostituita a quella dilatazione con le dita, quando, ad un certo punto, dopo avermi preavvertito, mi ha appoggiato la sua cappella allo sfintere anale spingendolo provocandomi un bruciore che si era alleviato qualche secondo dopo. La reazione del mio copro era pronto al sacrifico, ma tremendamente spaventata cosa poteva succedere da lì a poco dopo, ma le rassicurazioni di Fabio mi avevano calmato, perché se avessi avuto problemi si sarebbe fermato. Davanti a quelle raccomandazioni, mi sono rilassata allargandomi le chiappe con le mani, per favorire il più possibile la penetrazione del fallo. Forse perché rassicurata, forse perché Fabio era stato bravissimo a spingere con gradualità e delicatezza, alla fine ho sentito tutta la sua interezza dentro di me che mi provocava una forte eccitazione. Al quel punto ho imprecato Fabio di farmi sua e di sbattermi con vigore, perché stavo provando una sensazione indescrivibile. Mai avrei immaginato di provare sensazioni così forti con un rapporto anale. Fabio mi sbatteva con furia e ogni suo affondo era un sussulto di piacere. Quando al culmine del piacere ho sguizzato tutta la mia urina come una cagna in calore, mentre Fabio scaricava tutto il suo seme all’interno del mio intestino. Provavo vergogna per quello che avevo fatto, ma consapevole di aver scoperto un modo altrettanto fantastico di fare sesso. Oggi, comparandolo quella notte magica, con la prima penetrazione vaginale, per giunta poco soddisfacente, sicuramente il rapporto anale è stato di gran lunga migliore.
Dopo quella serata con Fabio non ci siamo più rivisti, perché non volevo continuare una relazione pericolosa, ma galeotto è stato il ritorno a casa di Filippo una settimana dopo, perché quando il mio futuro marito è venuto a sapere della mia disavventura alla caviglia ha voluto conoscere Fabio per ringraziarlo della sua prestazione professionale.
Il giorno dopo con Filippo e Anna Maria, che mi teneva il gioco, siamo ritornati in spiaggia a Santa Tecla per cercare Fabio, il quale alla vista di un ragazzo in nostra compagnia, forse per timore di una aggressione o rappresaglia era sbiancato, ma quando gli siamo stati vicinissimi e sorridenti aveva ripreso colore.
Filippo si era subito presentato come il mio fidanzato, ringraziando Fabio per avermi aiutata in quell’infortunio e per questo voleva pagare la sua prestazione professionale.
Fabio davanti a quella offerta insistente di Filippo aveva rifiutato, ma aveva accettato una birra insieme a noi nel vicino bar.
Una volta raggiunti il bar ci siamo seduti attorno a un tavolino e la conversazione era caduta su Fabio e del motivo che lo aveva portato in Sicilia. Le risposte alle tante domande, Fabio li ha raccolte in quattro parole: sole, profumi, cibo e le belle donne siciliane. A questa sua affermazione era scaturita una risata generale, offrendo l’opportunità a Filippo di invitare Fabio per quella stessa sera per una pizza. Guarda caso, Filippo dove ci aveva portato per la pizza? “A San Giovanni li Cuti’!” Anche questa volta Anna Maria all’ultimo momento ci ha dato buca, così ci siamo ritrovati solo noi tre per la pizzata con un dopo cena all’insegna del divertimento in discoteca dove si ballava latino americano.
Tra Filippo e Fabio si era instaurata una complicità a prova di amicizia di lungo corso. Ognuno di loro scherzosamente proponeva all’altro sfide di bullismo anche in mia presenza, come ballare con altre ragazze in modo sensuale. All’uscita dalla discoteca, forse per qualche drink bevuto in più, Filippo e Fabio mi tenevano abbracciata tra loro proponendomi di andare in spiaggia per un bagno notturno, ma io per quella sciocca proposta ero diventata seria, invitandoli a desistere e rimandare il tutto per il giorno dopo. Forse perché erano un po' alticci, forse perché Fabio aveva sfidato Filippo per un bagno nudi, alla fine ci siamo ritrovati tutti e tre nudi in acqua a giocare. Quando, non ricordo come, ci siamo ritrovati tutti e tre abbracciati e in silenzio. A rompere il ghiaccio era stato Fabio, congratulandosi con Filippo per avere a suo fianco una donna bella e sensuale. Non saprei cosa mi aveva preso, ma istintivamente ho schioccato un bacio sulle labbra di Fabio e subito dopo al mio amore. Questa cosa, forse complice anche il buio o forse per un impulso sessuale di tutti e tre, mi sono trovata con entrambi i maschi che mi baciavano e mi accarezzavano. Da lì a poco dopo, ci siamo ritrovati nuovamente fuori dall’acqua e appartati dietro una barca e io in mezzo a quei due assatanati che mi toccavano ovunque. Per fortuna dalla passeggiata nessuno potevano vederci per via del buio, ma, con quel po' di luce provenire dalla strada, potevo distinguere ugualmente i due maschi mentre masturbavo i loro membri. Ogni loro commento su di me di quanto fossi porca, mi eccitava moltissimo, specialmente quando i due maschi si alternavano a leccarmi la fica alla pecorina mentre io spompinavo l’altro.
Il più intraprendente dei due era Fabio, quasi che Filippo subiva passivamente l’autorità di Fabio, perché in una fase convulsa stando piegata in avanti a spompinare il mio amore, Fabio aveva accostato il suo cazzo vicino alle grandi labbra della fica preannunciando di sfondarmela. Filippo non aveva osato dire una parola, semmai era lui a pretendere per sè la priorità sulla mia verginità
Sono stato io nuovamente a fermare Fabio nel suo intendo, perché la mia verginità era designata a Filippo solo quando saremmo convolati a nozze.
Fabio desistendo nuovamente di farsi la mia fica, con cenno autoritario, esclamò: “allora ti sfondo nuovamente il culo”. Filippo forse aveva capito che avevo già scopato con Fabio o forse aveva fatto finta di non capire, disse: “rompiamogli il culo a questa troia”, e farfugliando qualcosa teneva le mie braccia a sé per non farmi scappare da quella morsa.
Sentivo il cazzo di Fabio che mi entrava in profondità, e ogni suo affondo mi provocava un misto di bruciore e piacere. La penetrazione sarà durata un paio di minuti, perché poi ho sentito un suo grugnito soffocante e l’ano in piena di liquido caldo. Filippo nel frattempo mi scopava in gola strozzandomi, ma una volta che Fabio aveva sborrato ha voluto incularmi anche lui, eiaculato prestissimo mischiando il suo sperma con quello di Fabio.
Per riprendermi sono andata in acqua per rinfrescami il culo in fiamma e espellere quel mix di liquido caldo. Al mio ritorno ho abbracciato i due maschi che teneramente mi hanno baciata e aiutata poi a trovare i mie indumenti.
Sulla strada di ritorno a casa, in macchina, era piombato un silenzio tombale tra tutti e tre, ma una volta accompagnato e salutato Fabio davanti al suo albergo, Filippo mi aveva assicurato che quanto avvenuto in spiaggia non pregiudicava il nostro amore, perché era stato un momento di debolezza e in futuro non dovevamo mai più parlare di quel rapporto a tre, ringraziandomi di aver salvato la mia verginità solo per lui.
Ovvio che con Fabio non ci siamo più visti e sentiti, ma quella sera in macchina quando ho donato la mia verginità a Filippo il ricordo di Fabio, che mi ha regalato una sensazione straordinaria quando mi ha sverginato il culo, è affiorato nella mia mente.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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